Displasia gomito

Responsabile Dr. Giuliano Pedrani

E’ una delle più importanti cause di zoppia dell’arto anteriore del cane giovane e anziano.

In bibliografia le prime segnalazioni di zoppie del cane riferibili al gomito, con diversa origine, risalgono alla fine degli anni 50 ma solo nel 1989 con la nascita dell’ IEWG (International Elbow Working Group) si è cominciato a parlare di “Displasia del Gomito” (ED).

Nel 1990 mi trovavo a Vienna in occasione del congresso mondiale WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) e sul programma vidi che in una saletta si discuteva di displasia del gomito.

Da alcuni anni collaboravo con la Centrale di Lettura della Displasia dell’Anca (HD) diretta allora dal Dr. Cesare Pareschi e ben conoscevo le problematiche legate alla HD ma la displasia del gomito era per me una assoluta novità.

Ricordo che bussai alla porta, chiesi di entrare e mi fu spiegato che era la prima volta che quella riunione di esperti avveniva in Europa ; continuai a frequentare il gruppo e per alcuni anni si discusse sulla scelta della denominazione –“displasia del gomito” per analogia con quella ben più nota dell’anca- , su quali patologie a carico dell’articolazione andassero incluse e su quante e quali proiezioni radiografiche fossero indispensabili per un corretto screening di base dei riproduttori.

Soltanto nel 1997 ho iniziato in Italia la ricerca ufficiale su alcune razze canine dopo aver girato l’Italia con i colleghi della Celemasche (Centrale di Lettura delle Malattie Scheletriche Ereditarie – www.celemasche.it ) ad illustrare a colleghi ed allevatori la “nuova” interpretazione delle malattie del gomito, i suoi risvolti ereditaried i metodi di controllo.

A partire dal 2002, anno dell’approvazione del “Disciplinare ENCI per il controllo ufficiale della displasia dell’anca e del gomito”e successivamente con l’introduzione del “Registro dei riproduttori selezionati ENCI” con le prerogative cinotecniche e sanitarie specifiche di ciascuna razza , l’esito del controllo della ED assume anche in Italiaun ruolo di primaria importanza in molte razze canine al fine di ottenere titoli e/o qualifiche in manifestazioni dei Club specializzati di razza e/o per l’iscrizione al registro dei riproduttori selezionati.

A tutt’oggi -giugno 2016- sono più di 50.000 i radiogrammi per ED dell’archivio Celemasche ed il primo report sulla situazione Italiana dei cani delle razze numericamente più controllate è stato da me presentato nell’ottobre 2006 al meeting IEWG in occasione del congresso mondiale WSAVA di Praga. (Link)