Monitoraggio

Due sono i tipi di monitoraggio applicabili a un paziente da sottoporre ad anestesia; uno di tipo clinico e l’altro di tipo strumentale.

Il monitoraggio clinico inizia con l’esame preanestetico, che, oltre a fornire informazioni sullo stato di salute dell’animale, permette di avere parametri vitali di riferimento, da confrontare poi con quelli raccolti durante l’anestesia. Il monitoraggio clinico prevede la rilevazione di: temperatura, frequenza cardiaca e qualità del polso, colore delle mucose e tempo di riempimento capillare, frequenza respiratoria e qualità del respiro, posizione del bulbo oculare, riflesso palpebrale, diametro pupillare e tono della mandibola.

I limiti di questo tipo di monitoraggio vengono integrati dalla strumentazione, che ci permette di capire in tempo reale la profondità dell’anestesia e la situazione omeostatica del paziente.

Con l’elettrocardiografo si valuta l’attività elettrica del cuore, la pulsossimetria valuta la saturazione dell’emoglobina del sangue arterioso. Altro parametro di vitale importanza è la pressione arteriosa, misurata con metodo sia diretto sia indiretto. Infine capnografia, capnometria, spirometria e monitoraggio della concentrazione dell’agente anestetico volatile, ci servono per valutare l’adeguatezza della ventilazione e la profondità dell’anestesia, evitando il sovradosaggio dell’anestetico.