Ernia perineale
L’ernia perineale è una patologia che pur essendo ampiamente descritta e studiata presenta ancora diversi lati oscuri per quanto riguarda il suo meccanismo eziopatogenico. L’ernia perineale è una patologia multifattoriale che porta al cedimento del diaframma pelvico ed è stata descritta sia nel cane che nel gatto. I soggetti più colpiti risultano essere cani maschi non castrati di media età senza particolare predisposizione di razza. L’approccio più corretto a questa patologia parte con un’accurata visita clinica corroborata da una minuziosa raccolta dell’anamnesi e con delle indagini strumentali come un’ecografia addominale qualora lo si ritenesse necessario. Il sintomo più frequente descritto dai proprietari è un’importante difficoltà nella defecazione alle volte accompagnata da lamenti. La chirurgia prevede due accessi; il primo è un accesso laparotomico con lo scopo di eseguire le pessi addominali di organi quali colon, vescica e dotti deferenti (previa orchiectomia), mentre il secondo è un accesso perineale per poter eseguire l’ernioraffia mono- o bi-laterale. Le tecniche di ernioraffia descritte sono molteplici, nonostante ciò, quelle che a oggi danno le maggiori sicurezze prevedono la trasposizione del muscolo otturatore interno o la trasposizione del muscolo semitendinoso. La complicanza più grave di queste chirurgie è l’incontinenza fecale e a fare la differenza in questo caso sono l’esperienza e la manualità del chirurgo. Dopo l’intervento il paziente dovrà seguire una dieta rigida e dovrà sottoporsi a controlli periodici.